Un migliaio di persone sfilano dal mare al centro storico contro il razzismo multiforme e il pacchetto sicurezza.
"Abbiamo davanti a noi uno splendido passato? Per i naviganti bisognosi di vento, la memoria è un punto di partenza" (E. Galeano)
Un migliaio di persone, inaspettattamente, hanno con "amorosa" passione attraversato le strade della città "capitale" europea del turismo a basso costo mettendo a nudo tutte le contraddizioni di questo territorio, proteso fra l'accoglienza ai turisti e il respingimento dei cittadini migranti.
Multiforme la repressione agita dall'Assessorato alla Sicurezza del Comune di Rimini, al quale era dedicato uno striscione scritto in dialetto senegalese wolof "Biagini a moul khol" (Biagini sei senza cuore), così multiforme perchè agita sempre più con maggior dispiegamento di forze (su 130 vigili, 30 sono dedicati solo alle operazioni antiabusivismo) e un aiutino, se così si può definire in modo eufemistico, dal famigerato pacchetto sicurezza, che istituisce il razzismo come componente strutturale delle politiche di controllo sui migranti, oltre che il reato di clandestinità che potenzia ulteriormente il legame schiavistico fondato sullo sfruttamento della manodopera migrante.
Il corteo di oggi si è snodato nei luoghi vivi della città, dal mare al centro storico, un percorso lungo che ha permesso non solo al corteo di crescere a livello di partecipazione, ma anche di caricarsi di quella passione necessaria per rompere il paradigma della paura e denunciare gli abusi più insopportabili.
E' stata inoltre l'occasione per dare ulteriormente forma ad un'importante richiesta, quella di un'area mercatale per circa 150 venditori ambulanti senegalesi che hanno una licenza ma si vedono impossibilitati nella loro attività lavorativa.
Nonché di aprire una vertenza pubblica per tutti i casi relativi a diverse decine di fratelli senegalesi che ora sono regolari e con un contratto di lavoro, i cui rinnovi dei permessi di soggiorno sono bloccati a causa di precedenti condanne penali (in alcuni casi anch edi 10 anni fa) legate alla vendita ambulante senza licenza.
Per il resto lo stesso fervore di sempre intorno ai temi cari ai movimenti: la libertà, l'indipendenza, la questione del reddito/precarietà, la rottura del meccanismo tautologico di produzione della paura.
I sussuri che c'erano nei giorni scorsi intorno a questa manifestazione sono stati un buon presagio.
"Non siamo seri" dicono alcuni promotori della manifestazione, certo sono dalla parte giusta però.
Nessun commento:
Posta un commento